di: Stefano Paltrinieri
Comparare edizioni della stessa gara corse in epoche diverse può essere sommamente fallace, un pò come confrontare le carriere di Coppi e Merckx.
Tuttavia ci pare che questa edizione della MiniTransat sia particolarmente felice per lo spettacolo dei duelli che si stanno intrecciando ai primi posti dei Serie ma, soprattutto, tra i Prototipi.
Due anni fa Aymeric Belloir ed il suo Nacira uccisero la gara con un sontuoso monologo appena dopo le Canarie.
Quest’anno i due Ofcet non sono mai più lontani di poche miglia ed il gruppo dei pretendenti al podio naviga praticamente a vista.
Tra i Proto il duetto tra 667 e 747 appassionò al diapason noi italiani, che eravamo coinvolti in prima persona ma si trattò, appunto, di un duetto.
Ora sono SETTE le barche che potrebbero vincere la seconda tappa e ben 4-5 quelle che si disputano la vittoria assoluta!
Con tutta franchezza… non credo che Remy Fermin e Bruno Garcia, immensi nel loro contesto, avrebbero confermato quest’anno il loro terzo e quinto posto sul Proto autocostruito e sul Lombard del ‘99.
Non parliamo poi delle medie….
Denis ha sfiorato le 300 miglia nelle 24 ore ed è appena arrivata la notizia del “DUECENTOSETTANTASETTE” del Serie di Pulvè!
Non c’è dubbio: sono tutti dei mostri.
Sono ormai sette giorni che quando leggiamo che la velocità di un Mini scende sotto gli otto nodi ci chiediamo: “cosa non funziona a bordo?”
Cielo grigio, temporali, mare mosso, rinforzi improvvisi di un vento già fisso a più di 20 nodi.
Gli spruzzi e la pioggia ti condannano all’umidità permanente.
Se rimani in maglietta e pantaloncini, come la temperatura suggerirebbe, in un amen sei fradicio ed in poco tempo hai i brividi di freddo, se vesti la cerata, ci maceri dentro.
No… non assomiglia per nulla alla vulgata della navigazione negli Alisei, a zig zag tra i cumuletti, su di un mare ordinato che riverbera il blu del cielo.
Forse tra poco diventerà così ma finora i nostri gladiatori hanno sopportato, da soli, condizioni che abbioccherebbero ciascuno di noi per una settimana, solo per averle sopportate, in doppio, in una notte al GPI.
Eia Einze! Mi piace pensare a lui come al Cuciuc tedesco, uno di quelli che portano alta la bandiera dei dilettanti innamorati dell’avventura.
Nel 2012 corse col suo TipTop la SMS e ci affascinò coi racconti e con le immagini della sua Qualifica, realizzata… nel mar Baltico, con lo sfondo di paesaggi da Lega Anseatica. Fu davvero una bella ventata di novità.
E bravo Nacho!
Partito in grave ritardo dopo essere dovuto tornare ai box per un danno alla timoneria, ha ugualmente settato la modalità “regata” e si sta incuneando, poco a poco, nella pancia del gruppo.
Intanto ci si avvicina all’Ortodromica.
Il tempo a disposizione per le soluzioni strategiche fantasiose si sta esaurendo e, d’ora in poi, col gruppo più o meno allineato sulla giusta rotta, saranno possibili solo brevi aggiustamenti tattici.
La velocità del mezzo, l’integrità sua e delle vele a disposizione, la lucidità e resistenza dello skipper per tirarne fuori il meglio saranno fondamentali.
A questo gioco ci pare che Michele Zambelli non dovrebbe sfigurare.
Forse sarà un pò più complicato per Andrea Fornaro, che vede ridursi il margine per raccogliere i dividendi della sua opzione nord.
Ma è ancora lunga, lunga…
Articolo di Stefano Paltrinieri
Fonte: www.classemini.it
Segui la regata su www.classemini.it
oppure su www.minitransat-ilesdeguadeloupe.fr
MINITRANSAT 650
Start – Lanzarote 31 Ottobre Ore 15:12 Italiane
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