Dunkerque, 15/06/2016
Il 12 giugno siamo arrivate a Dunkerque, uno dei tre piu grandi porti francesi ubicato alla frontiera del Belgio.
Ma cosa ci fa un’istruttrice di Vivere la Vela da queste parti e come vi e arrivata?
Ora ve lo spiego e quindi torniamo un po’ indietro…
Tancarville, un citttadina sulla Senna, l’1/06/2016.
Dalla prima barca acquistata, un flying junior che fu poi sostituito da un prototipo di un architetto genovese di 4,20 m – molto piu spazioso – per fare deriva campeggio, seguito poi da un Dufour 2800 (che all’epoca mi sembrava un panfilo), un Dufour 35, un Sangria la Towanda, un Etap 26, un Dehler 33, un Dehler 35CWS, l’Alwida che alcuni di voi conoscono e infine questo Oceanis 281, una barchetta da cabotaggio di 8,35 m che solo un anno fa avrei guardato dall’alto. Ma in realtà non esiste la barca perfetta, è sempre il frutto del miglior compromesso possibile tra le tue finanze, i tuoi progetti di navigazione – e quindi le caratteristiche della barca – e l’offerta del mercato.
Questa l’ho trovata a Le Havre e con Traudel abbiamo deciso di chiamarla Guritha, come la figlia di Alwida. Entrambe erano pirate danesi del 1000 dopo Cristo. Il progetto è di navigare nel Mare del Nord e nel Mar Baltico.
Al momento dell’acquisto diversi contrattempi hanno ritardato la preparazione, oltre alla situazione contingente della Francia: numerosi scioperi, carenza di gasolio e inondazioni nel centro francese e successiva esondazione della Senna.
Guritha è stata carenata in un cantiere di Tancarville dove, considerato il meteo della futura zona di navigazione, ho anche fatto installare il riscaldamento a gasolio.
Sulla foce della Senna ci sono due grandi ponti: il Ponte di Normandie e, a poche miglia nell’interno, il ponte di Tancarville da dove sono ripartita verso Le Havre. Ma a questo punto ho dovuto fare i conti:
- con la marea perché in questo tratto della Senna, la corrente sale e scende molto rapidamente in funzione della marea ma anche con correnti contrastanti che derivano dalla corrente scendente della Senna;
- le secche di sabbia laterali alle quali ti avvicini molto dato che come diportista devi seguire una rotta parallela a quella delle navi, il piu vicino possible a riva.
- con una corrente piu forte del solito dovuta alla piena della Senna in seguito alle inondazioni a monte.
Ma a quanto pare ho fatto bene i conti perche ho avuto il brivido di superare 10 nodi di velocità sul fondo con una barchetta di 8 m! Era come stare su un tapis roulant. I cigni? Li abbiamo “sverniciati”! E, da non credere, un delfino tutto nero, vi si divertiva pure in questa corrente e acqua tutt’altro che limpida!
Per informazione:
- Non è permesso navigare a vela nella foce della Senna, ma come si fa con un bel venticello da Nord e quindi al traverso ad andare a motore? In genere ti tirano le orecchie per VHF… ma in quel periodo avevano ben altri gatti da pelare!
- Quando si naviga sulla Senna, si parla di navigazione marittima dal mare fino a Rouen, dopo di che diventa navigazione fluviale e quindi, per quanto mi riguarda, ero nella parte marittima. Preciso però che mentre la patente a vela non esiste in Francia per il diporto, è obbligatoria per navigare sui fiumi con la propria imbarcazione, vela o motore che sia. Se invece noleggi un house boat non è necessario. Questo, probabilmente per una questione economica ma anche perché gli house boat si noleggiano in genere in zone abbastanza protette mentre i diportisti con la loro imbarcazione si spostano dalla Manica e dall’Atlantico verso il mediterraneo e vice versa, passando in zone non sempre facili da gestire per il grande traffico di navi e chiatte e le forti correnti.
La distanza da Tancarville a Le Havre è di circa 21 miglia dato che devi anche contornare le secche come si vede dalla cartina allegata.
Sono arrivata a Le Havre in 3 ore e 30 per …. la Normandie Cup !!!
Prima di raccontarvi la prossima tappa, un piccolo riassunto sulla navigazione con le maree sara necessario perche qui, per navigare, occorre innanzitutto saper fare i conti.
Porto da diporto di Le Havre a marea bassa.
Questo porto è detto “Port a marée”, ossia porto che subisce la marea (non è dietro una chiusa dove il livello d’acqua è costante) ed è sempre accessibile anche a marea bassa: ogni 6 ore circa sali e poi scendi di 6-7 m, in funzione del coefficiente di marea, senza neppure accorgertene. Io mi sono chiesto se questo non avesse qualche effetto sulla circolazione del sangue (?!!)